IL 63mo CONGRESSO NAZIONALE CHIUDE I BATTENTI. NELLA MOZIONE FINALE LE BASI PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA CLASSE DIRIGENTE

“Siamo ad un punto delicato della nostra categoria. Insieme possiamo costruire la classe dirigente”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Armando Zambrano aveva aperto i lavori del 63mo Congresso degli Ordini d’Italia a Roma. La mozione finale, approvata all’unanimità dai delegati dei 106 Ordini provinciali presenti, tra cui Lecce con il presidente Dell’Anna e i consiglieri Coluccia, Felline, Filieri, Santoro, Cataldo, Conversano, Fiore, Pellè, Pisanello, Stefanelli, Valzano, pone le fondamenta di questa nuova costruzione con azioni mirate a rafforzare il ruolo e la capacità di intervento degli Ordini nei territori di appartenenza, fornendo loro più strumenti per interloquire efficacemente con le istituzioni locali sui temi del lavoro, delle infrastrutture, della tutela ambientale, della formazione, dell’innovazione, dello sviluppo d’impresa.

Formazione e futuro della professione, equo compenso, semplificazione fiscale, sicurezza e manutenzione delle infrastrutture e ruolo delle professioni tecniche, questioni che sono state le direttrici del dibattito congressuale, sono l’oggetto dei punti più importanti della mozione conclusiva. In particolare si è deciso di:

          confermare l’orientamento del CNI a considerare la Laurea quinquennale come unico percorso di accesso alla professione di Ingegnere, prevedendo opportune modalità e specifici percorsi universitari, per il passaggio alla sezione A dell’albo degli attuali iscritti alla sezione B;

          promuovere la semplificazione del Codice dei Contratti secondo gli indirizzi espressi nella Relazione di apertura del 63° Congresso Nazionale;

          proporre che gli onorari per i servizi attinenti alle attività di cui al Decreto legislativo 81/08 non siano assoggettati al ribasso d’asta, coerentemente con quanto già previsto per gli oneri della sicurezza;

          stimolare le forze di Governo e partecipare attivamente alla redazione di un Piano Nazionale per la messa in sicurezza delle infrastrutture lineari di trasporto finalizzato a definire in modo capillare gli interventi di manutenzione e le azioni di riduzione del rischio, riconoscendo le specifiche competenze e funzioni degli Ingegneri iscritti all’Albo professionale, supportati anche da specifiche attività formative;

          proporre norme e indirizzi che definiscano l’ambito di intervento professionale degli ingegneri sugli edifici e beni vincolati, prendendo atto della rilevanza dei sistemi strutturali, impiantistici e tecnologici e dell’uso dei materiali;

          predisporre un piano di formazione degli ingegneri specializzati in pianificazione, progettazione dei monitoraggi delle costruzioni, interpretazione e certificazione dei risultati da proporre alla Pubblica amministrazione, in applicazione della specifica norma UNI TR11634 Linee guida per il monitoraggio strutturale (aprile 2016);

          impegnare il CNI e gli Ordini Territoriali, con il supporto delle Federazioni e Consulte regionali, a estendere e rafforzare il principio dell’equo compenso, per tutte le tipologie di committenza. “Occorre – aveva sottolineato il presidente Zambrano in un passaggio della sua relazione – rendere effettiva l’applicazione di una disposizione che costituisce un cambio di paradigma rispetto a una logica e ad una teoria economica che ha dimostrato e continua a dimostrare tutti i suoi limiti”. Per fare questo, è decisivo il ruolo delle professioni.

          operare affinché si possa arrivare alla approvazione di norme in materia fiscale che semplifichino l’attività dei liberi professionisti, in particolare in materia di individuazione di parametri oggettivi per l’assoggettabilità all’IRAP;

          organizzare la Conferenza delle Professioni per discutere i temi importanti che riguardano la società ed i professionisti;

          Favorire la presenza nella Pubblica amministrazione di figure apicali, ingegneri del terzo settore, per lo sviluppo delle infrastrutture digitali.

 

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