ASSEMBLEA PRESIDENTI. SEMPRE CENTRALE IL TEMA DELL’EQUO COMPENSO

ASSEMBLEA PRESIDENTI

SEMPRE CENTRALE IL TEMA DELL’EQUO COMPENSO

 

Dopo la pausa estiva, i Presidenti degli Ordini territoriali del Paese sono tornati a riunirsi in assemblea nella sede del Consiglio Nazionale degli Ingegneri a Roma.

La due giorni di confronto collegiale del 15 e 16 settembre scorsi si è svolta all’indomani dell’incontro al Quirinale dei vertici del CNI con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, evento voluto in occasione del Centenario dell’istituzione degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti.

In apertura dei lavori, il presidente Domenico Perrini ne ha riferito gli esiti, illustrando le questioni poste all’attenzione del Presidente della Repubblica, strettamente connesse con il ruolo fondamentale che gli Ordini hanno nel tessuto sociale e politico italiano e con la necessità di potenziarlo e tutelarlo nell’interesse dei cittadini. In particolare: facilitare l’ingresso nella professione, a partire dal percorso accademico, da rendere abilitante con la previsione di tirocini; ampliare l’obbligo di iscrizione all’Albo, estendendolo agli ingegneri dipendenti pubblici, a garanzia del rispetto di precisi standard etici e di competenza; ristrutturare l’organizzazione dell’Albo sulla base di criteri che meglio riflettano la crescente specializzazione che la realtà attuale richiede.

A seguire, gli interventi e la discussione che hanno visto ancora una volta centrale il tema dell’equo compenso, a quattro mesi dall’entrata in vigore della nuova legge (49/2023), e del rapporto con il nuovo Codice dei Contratti. Sul punto è intervenuto anche il nostro Presidente Francesco Micelli con la richiesta di chiarimenti in merito ai possibili ribassi sulla quota spese del corrispettivo per servizi di ingegneria.

In chiusura, l’intervento dell’on. Marta Schifone di FdI sull’equiparazione degli Ordini professionali alla Pubblica amministrazione. La parlamentare ha ribadito la natura di enti pubblici non economici degli Ordini, che in quanto tali non incidono sul bilancio della pubblica amministrazione e dunque non possono essere a questa assimilabili.

 

 

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